giovedì 28 ottobre 2010

ACCUSATI DI FARE TROPPO...


E' possibile riassumere quello che accade nel mondo politico stabilendo alcuni punti che, a prescindere dalla coalizione che vince, sono quasi sempre presenti, sia a livello locale che a livello nazionale: 1) un gruppo di persone decide di candidarsi presentando un proprio programma; 2) durante la campagna elettorale i candidati illustrano i vari punti del programma, evidenziandone i lati positivi; 3) al termine della campagna elettorale e dopo il voto i vincitori si dimenticano sistematicamente dei tanti punti programmatici illustrati; 4) i cittadini iniziano giustamente a criticare, accusando i vincitori di promettere e non mantenere; 5) l'opposizione fa leva sulla mancata esecuzione dei punti programmatici; 6) i cittadini perdono, giustamente, fiducia nella politica.


Ma cosa accade se i vincitori delle elezioni si prodigano, con inaspettata solerzia, ad eseguire i vari punti programmatici previsti dal programma? Cosa avviene quando una nuova compagine amministrativa semplicemente decide di mantenere gli impegni presi con i cittadini?

Semplice...viene accusata di eccessiva velocità da quegli esponenti politici che si ritengono, evidentemente, più lungimiranti ed esperti.

E' successo a Latiano (BR) durante il consiglio comunale del 25 ottobre. Il capogruppo del PDL Pino Natale (ancora lui...) ci ha accusato di essere eccessivamente solerti nel dare attuazione al nostro programma, aggiungendo di non essere d'accordo con diversi punti in esso presente... Per forza: è il NOSTRO programma, mica il suo...

Alla luce delle affermazioni del consigliere Natale mi chiedo: dovremmo quindi adeguarci al mondo politico che tutti conoscono, attuando gli interventi promessi con lentezza o magari non attuandoli per niente, per poi finire con il diventare simili a quegli amministratori (nazionali e locali) che non fanno che allontanare i cittadini dalla politica...?

Beh se è questo che ci viene chiesto, spiacenti ma siamo costretti a dire di no... E non per arroganza o per complessi di superiorità vari...ma solo perché noi vogliamo rendere l'amministrazione più efficiente, più dinamica, più risolutiva, più vicina ai cittadini...

Noi la politica vogliamo semplicemente cambiarla. Con umiltà e serietà ...ma vogliamo cambiarla...

Daniele

venerdì 1 ottobre 2010

ALCUNE PRECISAZIONI


Ho inviato ai gestori del Blog Viva Latiano la seguente lettera:
Cari gestori di Viva Latiano
in questi giorni sono stato attento lettore del vostro Blog, dalla pubblicazione del post datato 23/09/2010 (nel quale avevate affermato che a seguito della fuoriuscita mia, dell’assessore BLE e del consigliere DE FALCO da IDV, 621 elettori sarebbero rimasti senza voce) ai vari interventi che si sono susseguiti. Ho deciso di intervenire, non per alimentare la polemica, ma solo per esplicitare le mie considerazioni in merito.
Innanzitutto mi preme sottolineare che la questione dei 621 elettori senza voce non mi vede d’accordo. Colui che vincendo le elezioni va a ricoprire una carica pubblica non può dar conto solo ai propri elettori, ma deve rappresentare l’intera comunità per la quale ricopre l’incarico. E’ questo un importantissimo principio costituzionale che ogni politico, “dilettante” o professionista che sia, DEVE rispettare. Le scorse consultazioni elettorali avute a Latiano hanno visto diverse liste ottenere centinaia di voti; ebbene, gli elettori di queste liste, che di fatto non hanno alcuna rappresentanza in consiglio comunale, sarebbero quindi cittadini senza voce? Ogni consigliere comunale ha il dovere di ascoltare e dar voce ad ogni cittadino latianese, a prescindere per chi abbia votato.
Non va dimenticato, inoltre, che a differenza delle elezioni politiche nazionali – nelle quali, a causa di una legge elettorale antidemocratica, l’elettore sceglie il simbolo ma non il parlamentare, …che invece sarà scelto dal partito – nelle consultazioni amministrative l’elettore oltre a tracciare la croce sul simbolo SCRIVE ACCANTO IL NOME DEL CANDIDATO. Quindi i cittadini hanno scelto innanzitutto i candidati e poi, come automatica conseguenza, il partito. Non è stato IDV a permetterci di raggiungere il risultato in questione, ma siamo stati noi candidati a far ottenere al partito tale positivo esito elettorale.
Non sono i cittadini, dunque, ma è il partito di IDV semmai ad essere rimasto senza voce, …naturalmente non per responsabilità che vanno imputate a noi.
Siamo usciti da IDV perché abbiamo ritenuto che al suo interno, nonostante la nascita del coordinamento cittadino presieduto da TONINO CONTE,  non si sarebbe mai creata una reale dialettica ne un reale clima di confronto politico. D'altronde il fatto che al vostro post, chiaramente indirizzato al coordinamento del partito, abbia risposto per primo il senatore CAFORIO è abbastanza indicativo, non credete?
Non aggiungo altro. Chi mi conosce sa che non amo la comunicazione asincrona perché non permette un reale confronto in tempo reale. Per questa ragione dichiaro di essere disponibile ad un confronto pubblico (in Tv, in radio o anche in piazza) con il segretario cittadino di IDV TONINO CONTE.
Vorrei però concludere con un’ultima considerazione. In uno degli interventi che hanno fatto seguito al vostro post, siamo stati definiti dal senatore CAFORIO “dilettanti” della politica. Non ne comprendo il senso. Il fatto di essere alla prima esperienza amministrativa esclude forse la presenza di idee innovative, di entusiasmo e di impegno? I partiti, in fase di formazione delle liste, dovrebbero quindi esporre il cartello “si candidano solo politici con esperienza”? Non è proprio IDV a condurre una forte lotta parlamentare affinché il politico non debba ricoprire cariche pubbliche per più di due mandati, proprio per non permettere l’esistenza di professionisti della politica? E comunque, alla luce di quello che oggi rappresenta la politica “professionistica” - che non fa che deludere i cittadini allontanandoli di fatto dalla “ragion di Stato” – credo proprio che essere considerato un “dilettante” della medesima non rappresenti un’offesa. Anzi…

Daniele