sabato 17 settembre 2011

IL QUALUNQUISMO

Se è vero che "l'uomo per sua natura è un animale politico" è anche vero che il politico per sua natura è un animale furbo.


Trattandosi di un costrutto, non possiamo vedere o toccare la furbizia - men che mai quella politica, ancor più infida - ma possiamo tuttavia osservarne alcuni indicatori che ne dimostrano l'esistenza. Tra questi vi è sicuramente il lessico. Il politico furbo dispone di un insieme di vocaboli che hanno la funzione di stigmatizzare e delegittimare chi lo critica: ad esempio "populismo", "demagogia", "strumentalizzazione", "qualunquismo" etc. Oggi vorrei soffermarmi sull'utilizzo del termine "qualunquismo". Il vocabolo in questione, ai giorni nostri, viene abilmente utilizzato da alcuni politici come aggettivo squalificante, nei confronti di quelle persone che criticano aspramente la politica e non si riconoscono nei partiti (ad esempio Grillo). 

Molti sapranno che "qualunquismo" deriva da un movimento di opinione sorto in Italia nella seconda metà degli anni 40 del secolo scorso; questo movimento (denominato l'Uomo Qualunque) ambiva ad uno stato amministrato da professionisti senza la presenza dei partiti politici. Oggi è ritenuto un atteggiamento di sfiducia nella politica e nel sistema dei partiti che a volte si manifesta in prese di posizione semplicistiche. Ma nel momento in cui alle critiche e alla sfiducia nei partiti si affiancano idee e progetti alternativi a quelli dominanti (ed è quello che ad es. propone Grillo) siamo davvero dinanzi a posizioni "qualunquiste"? Oppure siete d'accordo sul fatto che il termine "qualunquismo" viene utilizzato volutamente a sproposito, con l'unico intento di denigrare quei portatori di novità che hanno voglia di cambiare? 

Un tale nel 1981, in un'intervista a La Repubblica, dichiarò che "i partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela; scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile zero." 
No, non si tratta di Beppe Grillo ma di Berlinguer, uno dei più grandi politici italiani...

Un grande uomo che probabilmente oggi, ad esporre tale pensiero, rischierebbe di sentirsi dare del "qualunquista" da quel furbo animale che è il politico italiano dei nostri giorni.

Daniele

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