sabato 19 febbraio 2011

LA QUIETE DOPO LA PROTESTA

Cos'è la protesta se non una delle tante conseguenze e delle innumerevoli espressioni del confronto? 

Come sappiamo il gruppo consiliare UDC ha manifestato la propria protesta rifiutandosi di partecipare al consiglio comunale di ieri. Mi chiedo però, trattandosi di protesta politica - e quindi conseguenza ed espressione di confronto politico - quale miglior teatro del consiglio comunale stesso per esplicitarne i contenuti? 

Credo fermamente che il consiglio comunale sia l'unica vera cornice del confronto e, tra le sue  varie espressioni, anche della protesta. Ritengo che ogni consigliere comunale abbia il dovere morale di partecipare ai lavori del  consiglio ed esprimere, con responsabilità politica, il proprio pensiero...o la propria eventuale protesta, ...a prescindere dagli ordini e dalle trame di partito. Se non altro per rispetto di quei cittadini  che con il proprio voto hanno reso possibile tale facoltà. 

Trovo illogico, quindi, e tristemente paradossale, la mancata presentazione del gruppo UDC al consiglio comunale di ieri. In fin dei conti, che senso ha disertare il luogo della protesta....per protesta? Sarebbe come non mangiare quando si ha fame o rifiutarsi di bere quando si ha sete.

C'è anche da dire che l'UDC locale ci ha ormai abituati a preferire le mura della città (ove affiggere i propri manifesti in segno di dissenso) al consiglio comunale (già nel mese di giugno 2010, e sempre per protesta, il gruppo UDC abbandonò la pubblica assise). 
Per cui per ora godiamoci quella che oggi è la quiete ...dopo la protesta.


...almeno fino al prossimo manifesto.


Daniele

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